lunedì 14 luglio 2014

Gelatini al biscotto vegani e crudisti!




Strepitosi! 10 e lode! Concedetemi l'entusiasmo per la ricettina che è venuta fuori! :-D



Questa ricetta è figlia di questa (grazie Peanut!) e del gelato di banana! La ciliegia, tra l'altro, abbellisce ma dona anche un tocco di sapore finale che mi è piaciuto tantissimo! Posso definirlo- con forma diversa- un gelato al biscotto crudista, insomma! Assaggiare per capire!

Riepilogando:

Ingredienti (per 6 dolcetti)
50 g noci sgusciate (circa 18 noci)
50 g mandorle sgusciate
60 g uvetta sultanina
25 g cocco grattugiato
1 cucchiaino olio di semi

Ingredienti per la farcitura
2 banane congelate a fettine (senza buccia :-))
cacao amaro in polvere quanto basta

Procedimento 
Tritare nel tritatutto noci, mandorle e la farina di cocco con il cucchiaino d'olio. Ottenere un trito non proprio farinoso. A parte, con il minipimer, frullare l'uvetta precedentemente ammollata: risulterà una pappetta collosa. A questo punto, in un altro contenitore, unire i due composti mescolando con le mani in modo da avere un unico impasto colloso. Dividerlo in sei pallette da mettere in 6 formine di silicone. Appiattire con le dita sollevando i bordi in modo da avere cestini che accoglieranno la crema. Mettere nel congelatore.
Poco prima di servire, preparare il gelato alla banana: tirare fuori dal freezer le fettine di banana congelate e metterle nel bicchiere del minipimer (ripulito dai residui d'uvetta...) con un po' di cacao amaro. Frullare finché diventa una crema gonfia e assaggiare per regolare la quantità di cacao che preferite.
Tirare fuori le cialde dal freezer, estrarre dalle formine (basta capovolgere) e riempire. 
Guarnire con ciliegie!

Considerazioni
Io li ho trovati buonissimi! Li definisco "gelatini al biscotto" nonostante la forma differente rispetto ai tradizionali perché il gelato non ha la robustezza di quello tradizionale e non reggerebbe una cialda sopra e una sotto... credo... ma mai dire mai :-)

Con questa ricetta partecipo al 100% vegetal monday de La cucina della capra







ciaoooooooo

mercoledì 9 luglio 2014

Dolcetti vegani crudi!



Sì, è vero, certe volte sono curiosa come una scimmia! Infatti, nel mio vagare tra blog di cucina, come faccio a rimanere indifferente davanti a ricette elaborate e... non cotte? Se mi chiedete una ricetta cruda, su due piedi rispondo "insalata!". E invece c'è tutto un mondo pure qua, miei cari! E ci impazzisco, a immaginarmi il sapore. E perciò bisogna attrezzarsi e fare. Per questa ricetta (variata minimamente) ringrazio Peanut di Peanut cooks che, appunto, mi ha incuriosita così tanto da farmi correre a prendere tritatutto, frullatore, schiaccianoci....

Ingredienti per la base (6 dolcetti)
100 g noci sgusciate (circa 36 noci)
60 g uvetta sultanina
25g cocco grattugiato
1 cucchiaino olio di semi

Ingredienti per la farcitura
100 g mandorle pelate 
100 ml acqua fredda
1 cucchiaio cocco grattugiato
1 cucchiaio o 2 di zucchero di canna


Procedimento
La sera prima di preparare la ricetta, mettere nel congelatore le mandorle pelate e spezzettate grossolanamente.
Il giorno dopo, procedere così: tritare nel tritatutto 100g di noci e 25 g di farina di cocco con il cucchiaino d'olio. Ottenere un trito non proprio farinoso. A parte, con il minipimer, frullare l'uvetta precedentemente ammollata: risulterà una pappetta collosa. A questo punto, in un altro contenitore, unire i due composti mescolando con le mani in modo da avere un unico impasto colloso (assaggiare: è già buono, si potrebbe appallottolare e farne dolcetti autonomi). Dividere il composto in sei pallette da mettere in 6 formine di silicone. Appiattire con le dita sollevando i bordi in modo da avere cestini che accoglieranno la crema. Mettere nel congelatore.
Ora preparare quella che viene definita "panna di mandorle": ho messo nel tritatutto (non so se è lecito ma l'ho fatto) l'acqua fredda, le mandorle ghiacciate, il cocco, lo zucchero. Frullare, si gonfierà. Tirare fuori le cialde dal freezer, estrarre dalle formine (basta capovolgere) e riempire. Guarnire con frutta o come si preferisce!
Se non si mangiano subito, mettere in frigo (ma consumare in giornata) :-)

Considerazioni
Il risultato? Mi sono innamorata della base, non avevo mai frullato l'uvetta e ho capito che ha belle potenzialità; la "panna" mi è sembrata sofficissima ma leggermente granulosa. L'insieme si sposa però ottimamente anche perché la base, che è dolcissima, dà più sapore alla panna. La prossima volta voglio farcirli con il gelato alla banana o cioccolato montato :-)


Aggiornamento:

Ecco la versione bon bon, ricoperti di cocco grattugiato (fateli piccolissimi, sono molto sazianti!):



ciaoooooooo



mercoledì 2 luglio 2014

Torta con scarti del centrifugato (okara di mele e carote?!)




Come ho scritto già da qualche parte, cerco di fare dei centrifugati una sana abitudine quotidiana.  Oggi ne ho fatto uno molto gustoso (per due persone) utilizzando 2 mele e 5 carote. Al momento di svuotare la centrifuga, però ho visto quanto spreco... e ho deciso di utilizzare tutta la polpa spremuta per farne una torta vegana! Del resto che differenza c'è tra questa polpa disidratata e l'okara che rimane dal latte di soia o di mandorle? Nessuna! E anche con quelle abbiamo fatto delle torte, ricordate? ;-) qui e qui!
Ok, quindi invento la torta di okara di mele e carote





Ingredienti base:
200 g di polpa centrifugata (mele e carote)
250 g farina
100 g di zucchero di canna (se volete, aumentate la dose)
circa 200 ml di latte di soia
80 g di olio di semi
1 bustina di lievito per dolci

Per la copertura:
100 g cioccolato fondente
olio di semi

Procedimento
In una ciotola, mescolare con una frusta elettrica tutti gli "ingredienti base", aggiunti un po' per volta.
Cuocere a 160 °C per 40 minuti.
Mentre la torta si raffredda, sciogliere a bagno maria la tavoletta di cioccolato con 2 gocce d'olio di semi.Quando sciolto, versarlo sulla torta.
Ottima!

Ciaooooooooo


Hamburger di amaranto



Settimane fa avevo comprato al supermercato una bustina di amaranto. Mai mangiato, sapevo solo che viene spesso menzionato assieme alla quinoa, ma la quinoa costava di più e allora ho deciso di provare per primo l'amaranto :-P
Che farci? A vederlo è stranissimo, sembrano piccolissime uova di pesce. Wikipedia ne parla benone: « Ricco di proteine fino al 16%, con elevato valore biologico, l'amaranto, rispetto ai cereali, contiene il doppio di lisina, amminoacido essenziale di cui sono carenti quasi tutti i cereali. Ha un elevato contenuto di calcio, di fosforo, di magnesio e di ferro. Grazie inoltre all'elevato contenuto di fibre, ha un effetto positivo sulla digestione e sul ricambio. Essendo privo di glutine è indicato per l'alimentazione di chi è affetto da morbo celiaco, o ha problemi intestinali, ma anche ai bambini nel periodo dello svezzamento»
Acculturatami su questo, ho deciso di farne delle polpette.
La ricetta è uguale a quella usata per i miei hamburger di fagioli.

Ingredienti per tre polpette (1 persona)
50 g di amaranto
prezzemolo
farina di ceci qb
pangrattato qb
sale
spezie a piacere

Procedimento 
Cuocere l'amaranto come indicato sulla confezione: per 20 minuti, poi lasciar riposare 10 minuti ancora.
Una volta pronto, aggiungervi abbondante prezzemolo tagliato grossolanamente,  farina di ceci e pangrattato. Per le dosi regolatevi finché non avrete la consistenza adatta (soda e abbastanza asciutta) a farne delle polpette.
A questo punto ungere appena appena un padellino e quando caldo arrostirvi le polpette. Se non temete i grassi, potete friggerle.
Il risultato? Una sorpresa, molto buone! Nella foto ecco una sezione che mostra i riflessini dei micro-pallini dell'amaranto.



POSSIBILI SVILUPPI
Questo sapore mi ha fatto ipotizzare:
1) la farcitura di un panino simil hot dog
2) il ripieno di involtini di verdure tipo verza
3) degli spiedini con polpettine alternate a verdure
4) con l'amaranto si possono fare anche micro-popcorn!

Ciaoooooooo